Trading e incassi, perché trasferirli all’estero?

Negli ultimi anni stiamo assistendo all’esplosione mediatica e dell’attuazione del cosiddetto trading online. Sempre più persone, infatti, si sono gettate in questo complesso mondo finanziario riuscendo a raggiungere anche ottimi risultati economici. Di certo non è facile emergere né a prevedere l’esatto andamento dei mercati internazionali, ma con una buona base di studio e soprattutto tanta passione e perseveranza possono essere raggiunte somme di guadagno davvero notevole.
In Italia purtroppo la percentuale di tassazione sugli incassi derivanti dal trading è particolarmente alta e questo penalizza tutti i trader che depositano il proprio conto nel nostro paese. Per questo motivo in questo articolo vi spiegheremo perché conviene trasferirli all’estero e quali vantaggi economici e fiscali si possono sfruttare.

TRADING: COS’È E COME FUNZIONA

Il trading online altro non è che una negoziazione digitale di strumenti finanziari e che quindi si riferisce a tutte quelle operazioni di mercato effettuate nel mondo della rete. Questo fenomeno si è sviluppato principalmente a partire dagli anni 90′, quando grazie all’avvento dei primi computer e delle prime reti internet, si ha avuto un trasferimento della vendita e acquisizione di titoli finanziari dai classici luoghi fisici (borse) ai luoghi virtuali. Da lì, complice l’evoluzione, si ha avuto una continua evoluzione di questo mondo con una mole di azioni sempre maggiore e soprattutto una velocità di trading che ormai può essere fatto tranquillamente in tempo reale, tenendo sotto controllo in modo costante qualsiasi tipo di andamento dei mercati nazionali e/o internazionali.
Le fasi in cui si articola il trading possono essere divise nel seguente modo:

– scelta e utilizzo di una piattaforma: attualmente nel web esistono numerose piattaforme che mettono a disposizione vari servizi di trading, ognuna con le proprie caratteristiche e i propri vantaggi e può essere CLIENT (ovvero una piattaforma scaricabile direttamente sul proprio PC), WEB (se usufruibile soltanto tramite l’iscrizione al sito) e MOBILE (se disponibile solo o anche sui propri dispositivi portatili quali smartphone o Tablet);
– Investimento: il potenziale trader che vuole investire una certa somma di denaro in titoli finanziari da lui scelti, in questo modo potrà gestire in totale autonomia il suo capitale e potrà avanzare le strategie da lui ritenute più adatte in base all’andamento dei mercati. Una buona mossa e un pizzico di fortuna garantiranno al trader un significativo incasso, al contrario, in caso di scelta sbagliata rischierà di perdere parte del suo capitale.

Come possiamo notare, a prima vista può sembrare un gioco da ragazzi ma per diventare degli ottimi trader c’è bisogno delle seguenti caratteristiche:
– competenze informatiche e finanziarie;
– propensione al rischio;
– buona strategia;
– perseveranza e caparbietà.

TRADING E INCASSI: PERCHÉ TRASFERIRLI ALL’ESTERO?

Detenere un conto in Italia dove depositare i propri incassi derivanti dal trading online è assai svantaggioso a causa dell’alta tassazione presente. Ogni qualvolta che riuscirete a portare a termine una buona mossa finanziaria con i vostri titoli, dovrete necessariamente pagare una certa cifra di tasse e purtroppo a lungo andare questo risulterà gravoso per le proprie tasche: un aspetto frustrante che riguarda il nostro paese e che limita qualsiasi fonte di guadagno.
La soluzione migliore è portare i propri soldi all’estero legalmente aprendo un conto corrente o un conto deposito presso un istituto bancario. I due strumenti possono sembrare simili ma si differenziano in quanto il conto corrente possono effettuare depositi e trasferimenti di denaro sia l’intestatario sia soggetti terzi mentre nel conto deposito possono farli solo ed esclusivamente il titolare del conto stesso.
Per tutti coloro che risiedono fiscalmente in Italia ma aprono un conto all’estero, vige l’obbligo di compilare il modulo RW: uno strumento creato appositamente per la dichiarazione dei redditi da parte di persone fisiche ed enti non commerciali.